Il furetto dai piedi neri (Mustela nigripes Audubon & Bachman, 1851) è un raro mammifero nordamericano, in pericolo di estinzione.
I maschi adulti possono raggiungere la lunghezza di 63-64 cm compresa la coda. Il mantello è di color beige giallastro su tutto il corpo, tranne il muso, la gola e il ventre che sono più chiari. Una mascherina di pelo nero attraversa il muso, andando da un occhio all'altro, e conferisce all'animale un aspetto da "bandito".
Pure neri, o bruno nerastro, sono l'apice della coda e l'ultima sezione delle zampe, come indicato dal nome. Come gli altri Mustelidi, il furetto dai piedi neri è provvisto di ghiandole anali che secernono un liquido maleodorante.
Nella lingua dei Sioux viene chiamato Pispiza etopta sapa, cioè "cane della prateria a faccia nera". Il nome indiano si riferisce al fatto che dipende quasi totalmente dai cani della prateria (roditori simili alle marmotte molto diffusi in Nordamerica).
Di abitudini notturne, questo furetto dipende dai cani della prateria che sono la sua principale fonte di cibo, anche se è certo che occasionalmente si ciba anche di altri piccoli mammiferi e uccelli. La sua tana è in una galleria evacuata di una città di cani di prateria: da questa posizione ideale esso caccia gli altri abitanti della città, e la sua conformazione snella gli permette di inseguire i roditori nelle loro gallerie.
I furetti vivono in associazione con due specie di cani della prateria: quelli a coda nera (Cynomys ludovicianus), e quelli a coda bianca (Cynomys leucurus). I cani della prateria a coda nera vivono in pianura, in zone più piovose e più ricche di vegetazione, e ciò permette loro di raggiungere maggiori densità (migliaia di individui per colonia, mentre quelle del cane a coda bianca raramente superano i 100). Quindi il furetto dai piedi neri si è meglio specializzato a convivere con i cani della prateria a coda nera. Gli accoppiamenti hanno luogo in marzo-aprile. La gestazione dura 42-45 giorni, e in maggio-giugno nascono da 1 a 5 piccoli, che presto accompagnano la madre nelle sue cacce (sembra che essa non porti il cibo nella tana ai cuccioli svezzati).
Stato di conservazione
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In pericolo |
Il furetto è originario del Vecchio Mondo, e raggiunse il Nuovo attraverso il ponte di terra sullo stretto di Bering durante il Pleistocene. I più antichi reperti fossili vengono da Fairbanks in Alaska e sono di circa 32.000 anni fa. Ne sono stati trovati altri 12, e sei di questi fuori della zona di distribuzione presente (e del passato storico) del furetto, ma quasi tutti in presenza anche di reperti fossili di cani della prateria.
La specie più simile al furetto dai piedi neri è la puzzola delle steppe, in particolare la sua sottospecie dell'Amur (Mustela eversmanni amuriensis), e il furetto fossile dell'Alaska le assomiglia ancora di più dell'attuale furetto. Ma la scienza non sapeva nulla dell'esistenza di questo animale fino a che non fu scoperto dal naturalista Audubon e dal reverendo Bachman nel 1851, quando ne ottennero una pelle da un cacciatore a Fort Laramie nel Wyoming.
Trascorsero più di 25 anni, e si cominciava a dubitare dell'esistenza della specie, quando un secondo furetto dai piedi neri fu scoperto vicino a Cheyenne. Da allora sono stati registrati circa 1000 furetti, quasi tutti in brevi avvistamenti. Nei musei esistono circa 125 tra pelli, scheletri e esemplari imbalsamati. Dagli avvistamenti risulta che il furetto dai piedi neri viveva in due province canadesi (Alberta e Saskatchewan) e in 12 degli Stati Uniti, da Nord Dakota a Texas e Arizona, lo stesso areale occupato dai cani della prateria. Dal 1899, metà degli avvistamenti sono stati nel Sud Dakota, un quarto in Wyoming e Montana. L'ultimo in Canada risale al 1937.
Cinque tribù indiane, i Sioux, i Piedi Neri, i Crow, i Cheyenne e i Pawnee facevano uso dei furetti in vari modi, dal cibo ai riti religiosi. I Piedi Neri del Montana appendevano pelli di furetto e di ermellino alle acconciature dei loro capi. I Crow di Wyoming e Montana usavano i furetti nelle loro sacre società del tabacco: esistevano circa 30 capitoli religiosi connessi con la coltivazione del tabacco, e ciascuno era associato ad un animale (ermellino, lontra, furetto, bisonte ecc.).
È impossibile determinare oggi quale era la consistenza dei furetti dai piedi neri, ma il loro uso da parte dei pellerossa evidenzia la loro ampia diffusione. Il naturalista E. T. Seton ha stimato che alla fine del XIX secolo, prima dell'inizio degli avvelenamenti da parte dei bianchi, vi dovevano essere in Nord America circa 5 miliardi di cani di prateria. Anche il furetto dai piedi neri poteva esistere in popolazioni numerose in questo mare di erba e di roditori sue prede. La campagna di lotta contro i cani della prateria da parte dei coloni (che li consideravano nocivi perché erbivori e quindi distruttori delle coltivazioni e concorrenti del bestiame nei pascoli) ha fatto uso di tutti i mezzi: cianuro, stricnina e altri veleni, gas, dinamite, fucilate, aratri per distruggere le loro città sotterranee.
In alcuni stati i cani della prateria sono stati ridotti del 99%. Il declino del furetto dai piedi neri va pertanto attribuito alla scomparsa della sua principale fonte di cibo, alla distruzione del suo habitat, e al fatto che certamente molti furetti mangiavano i cani di prateria avvelenati e morivano a loro volta. L'ultimo avvistamento di un furetto vivo, nel Wyoming, risaliva al 1965. L'ultima popolazione conosciuta e studiata, nel Sud Dakota, scomparve misteriosamente verso il 1975. I pochi (ed unici) furetti dai piedi neri in cattività nel centro di ricerca di Patuxent nel Maryland morirono qualche anno più tardi. Dal 1978 si temeva che la specie fosse estinta.
Ma nel settembre 1981, Lucille Hogg di Meeteetse nel Wyoming, portò ad imbalsamare un animale ucciso dal suo cane. L'imbalsamatore sospettò si trattasse di un furetto dai piedi neri, e si rivolse al Servizio Pesca e Fauna Selvatica degli Stati Uniti che confermò la sua supposizione. La specie era stata riscoperta! Poco dopo un agricoltore della zona vide il suo cane inseguire un furetto che scomparve in una tana di cani di prateria. Vi condusse gli uomini del Servizio Pesca e Fauna Selvatica che, il 29 ottobre 1981, catturarono l'unico furetto dai piedi neri allora ritenuto esistente e lo munirono di radiocollare. Iniziò allora la "Great Western Ferret Hunt" da parte del Servizio Pesca e Fauna Selvatica, del Dipartimento Caccia e Pesca del Wyoming e di ricercatori privati, con il supporto finanziario della National Wildlife Federation, della Società Zoologica di New York e di altri. Nell'inverno 1981-82 furono scoperti 22 furetti, e l'anno successivo 58.
A fine agosto 1983 ne furono scoperti 88, 10 dei quali furono muniti di radiocollari. L'ultima campagna, dell'agosto 1984, sempre nella zona di Meeteetse, ha riscontrato 118 furetti dai piedi neri, con un aumento del 34%. Un fattore di disturbo nella zona sono quattro pozzi petroliferi: sulla strada presso di essi sono stati trovati nel 1982 due furetti uccisi da un'auto.
Si stanno ora cercando altri furetti in diverse zone remote del West, e si sta preparando un programma di riproduzione in cattività per reintrodurre i furetti in altre parti del loro areale originario. Per riportare la specie ad un livello con una certa garanzia di sopravvivenza ne occorrerebbero 500 individui.
Il furetto dai piedi neri è protetto dalle leggi degli Stati Uniti, e le città di cani di prateria non possono essere distrutte se non sono "libere da furetti". Il furetto è severamente protetto dalla CITES.
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