Il rinoceronte nero (Diceros bicornis Linnaeus 1758) è un mammifero perissodattilo della famiglia dei Rinocerontidi originario delle aree orientali e centrali dell'Africa, compresi Kenya, Tanzania, Camerun, Sudafrica, Namibia e Zimbabwe. Nonostante questo rinoceronte venga chiamato nero è in verità di colore grigio, bruno o bianco. Il suo nome swahili è kifaru
Alla specie venne dato questo nome per distinguerla dal rinoceronte bianco (Ceratotherium simum). Ciò è sbagliato, però, perché queste due specie non sono facilmente distinguibili tra loro dal colore. La parola white, bianco, usata per indicare il «rinoceronte bianco», deriva dalla parola afrikaans che significa largo, in inglese wide, e non bianco.
L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ha annunciato il 7 luglio 2006 che una delle sue quattro sottospecie, il rinoceronte nero dell'Africa occidentale (Diceros bicornis longipes), è stata dichiarata sperimentalmente estinta.
Esistevano quattro sottospecie di rinoceronte nero:
Diceros bicornis minor: la sottospecie più numerosa; era diffusa un tempo dalla Tanzania centrale, attraverso Zambia, Zimbabwe e Mozambico, fino al Sudafrica settentrionale ed orientale;
Diceros bicornis bicornis; sottospecie delle savane aride e semi-aride della Namibia, dell'Angola meridionale, del Botswana occidentale e del Sudafrica occidentale;
Diceros bicornis michaeli; era diffusa in passato dal Sudan meridionale, dall'Etiopia e dalla Somalia, attraverso il Kenya, fino alla Tanzania centro-settentrionale. Oggi, il suo areale è limitato principalmente alla Tanzania;
Diceros bicornis longipes ; è una sottospecie estinta. In passato, era diffusa nella maggior parte delle savane dell'Africa occidentale. Fino a tempi recenti ne sopravviveva ancora qualche esemplare in Camerun settentrionale, ma l'8 luglio 2006 l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha dichiarato questa sottospecie sperimentalmente estinta.
Per la maggior parte del XX secolo il rinoceronte nero è stata la specie di rinoceronte più numerosa. In Africa, intorno al 1900, ve ne erano probabilmente alcune centinaia di migliaia. Durante l'ultima metà del XX secolo, però, il loro numero è diminuito severamente, passando dai 70.000 esemplari della fine degli anni '60 ai 10.000-15.000 del 1981. Agli inizi degli anni '90 questo numero scese sotto i 2500 e nel 1994 venne riportato che ne rimanevano solamente 2410. Secondo la International Rhino Foundation, comunque, la popolazione è da allora aumentata, raggiungendo i 3610 nel 2003.
Secondo un rapporto dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura del luglio 2006, un recente studio sul rinoceronte nero dell'Africa occidentale, diffuso un tempo nelle savane dell'Africa occidentale ma di cui ne rimanevano solamente 10 esemplari, è giunto alla triste conclusione che questa sottospecie si è estinta.
Anche il rinoceronte bianco settentrionale farà presto la stessa fine, dal momento che ne rimangono attualmente solo 4. L'unico rinoceronte che si è allontanato di più dalla soglia dell'estinzione è quello bianco meridionale, di cui ne rimangono 14.500: ben poca cosa, però, rispetto agli 83.000 di un secolo fa.
Stato di conservazione
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Critico |
Il rinoceronte nero è stato spinto sulla soglia dell'estinzione dal bracconaggio illegale per il suo corno e dalla distruzione dell'habitat. Il corno viene utilizzato nella medicina tradizionale cinese e gli erboristi sostengono che con esso si possano risvegliare pazienti in stato comatoso o curare le febbri. La supposta efficacia dell'utilizzo del corno di rinoceronte nel trattamento di qualsiasi malattia non è mai stata confermata, però, dalla scienza medica.
Nel giugno del 2007 è stato documentato il primo caso di vendita di corno di rinoceronte nero negli Stati Uniti (confermata dai test genetici effettuati sul corno confiscato), avvenuto in un negozio di medicina tradizionale cinese nella Chinatown di Portland (Oregon).
In Medio Oriente viene utilizzato anche per fabbricare le impugnature ornamentali scolpite dei pugnali cerimoniali chiamati jambiya. La richiesta di questi corni esplose negli anni '70, causando, tra il 1970 ed il 1992, un declino della popolazione del 96%.
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