Sebbene lo studio delle molteplici forme viventi sulla Terra abbia radici molto lontane nel tempo, tuttavia è recentemente che questo tema ha acquistato un'importanza fondamentale dovendo l'umanità affrontare con urgenza il problema della perdita di biodiversità. La biodiversità si trova, infatti, ora seriamente minacciata essendo molte specie di animali e di piante ridotte a pochissimi esemplari e, quindi, in pericolo o, addirittura, in via di estinzione.
L'estinzione è un processo naturale ma ora, a causa delle attività umane, sta avvenendo molto più rapidamente che in passato. Sebbene sia difficile valutare la velocità con cui avviene questo processo, anche per la difficoltà di stimare il numero di specie attualmente presenti sulla terra, tuttavia la comunità scientifica è d'accordo nell'affermare che il tasso attuale di estinzione è 100-1000 volte superiore a quello precedente la comparsa dell'uomo. Moltissime sono le specie minacciate e alcuni scienziati sostengono che il 10-20% delle specie attualmente viventi sul pianeta si estingueranno nei prossimi 20-50 anni.
Percentuale del numero globale di specie di uccelli, mammiferi, pesci e piante che sono correntemente minacciate di estinzione.
Generalmente quando si parla di specie estinte o a rischio di estinzione il pensiero va a specie esotiche dal fascino indiscusso quali il rinoceronte nero, l'elefante africano, il panda gigante, il dodo. Tuttavia anche nel nostro territorio nazionale molte sono le specie che sono attualmente minacciate di estinzione o lo sono state nel passato. Tra queste vale la pena di ricordare il lupo, la lince, l'orso bruno, lo stambecco, il cervo sardo, la foca monaca, la lontra, l'aquila reale, il gipeto, il grifone, il gallo cedrone, la starna.
In particolare, la starna (Perdix perdix), una delle specie più pregiate di selvaggina stanziale presente in Europa e in Nord America, ha subito negli ultimi 60 anni un drammatico declino in tutto il suo areale di distribuzione.
La consistenza della specie è passata da un totale di 110 milioni di capi negli anni '40 a circa 25 milioni nel 1986. Nella Lista Rossa dei vertebrati italiani la starna risulta specie estinta. I fattori che hanno portato a questa impressionante contrazione della specie sono da ricercarsi principalmente nell'alterazione del suo habitat e, in Italia, nel prelievo venatorio.
La specie era principalmente legata, sia in pianura che in collina, alle aree coltivate a cereali (soprattutto frumento, orzo e avena) caratterizzate da piccoli appezzamenti e dalla presenza di bordi erbosi e cespugliati. I cambiamenti più dannosi per la specie sono risultati la trasformazione delle colture cerealicole, la meccanizzazione dell'agricoltura, il massiccio uso di pesticidi e insetticidi.
Questi ultimi, in particolare, diminuendo la presenza di insetti, causano un notevole aumento della mortalità dei pulcini che si vedono ridotta quella che costituisce la loro risorsa alimentare principale nei primi 30 giorni di vita. Le pratiche di sfalcio, eseguite ora mediante rotofalciatrici, causano molto spesso la distruzione dei nidi e la morte diretta di individui sia adulti che giovani. A queste alterazioni dell'habitat, si è aggiunta una notevole pressione venatoria a cui la specie è risultata particolarmente sensibile e che, quindi, ne ha decretato la fortissima contrazione.
Un'altra specie a fortissimo rischio di estinzione è la foca monaca (Monachus monachus), un mammifero costiero, lungo fino a due metri e mezzo e pesante fino a quattro quintali, che vive di caccia immergendosi fino a 20 metri di profondità. Attualmente la popolazione mondiale è stimata intorno a 500 individui di cui circa 300 vivono nel Mediterraneo. Se fino a qualche decennio fa non era molto strano incontrare una foca lungo le coste italiane, oggi è praticamente impossibile.
Qualche esemplare vive ancora lungo le coste sarde e rarissimi avvistamenti sono avvenuti nelle isole toscane, nelle Egadi, nel Salento e a Pantelleria. Popolazioni più consistenti sopravvivono invece in alcune isole della Grecia e in pochissime altre località del Mediterraneo. Il declino della specie è stato determinato, innanzitutto, dall'intensa caccia effettuata sia per motivazioni culturali che per limitare i danni causati dalla specie agli attrezzi da pesca. Altri importanti fattori di minaccia sono legati al sovrasfruttamento delle risorse ittiche, alla forte presenza antropica vicino ai siti di riproduzione e di sosta, e, possibilmente, all'accumulo di inquinanti. Nella Lista Rossa dei vertebrati italiani la foca monaca risulta in pericolo in modo critico ma, purtroppo, la scarsa conoscenza biologica di questa specie ostacola ancora una corretta gestione della specie e qualsiasi piano di recupero.
Una specie, in passato abbondantemente diffusa nelle aree densamente boscate di tutta la penisola italiana e ora piuttosto rara, è l'orso bruno (Ursus arctos). Attualmente la specie è presente unicamente in tre aree geografiche separate tra loro: in Abruzzo con una popolazione di 40-80 capi; nel massiccio dell'Adamello in Trentino Occidentale con una consistenza ridottissima ma in via di ampliamento grazie all'immissione di capi provenienti dalla Slovenia; nelle Alpi orientali dove è ricomparso recentemente giungendo spontaneamente attraverso il confine con l'Austria e la Slovenia.
La progressiva scomparsa dell'orso bruno è avvenuta in concomitanza con la crescita della popolazione umana. Progressive opere di deforestazione e di trasformazione agricola del territorio hanno, infatti, causato la riduzione e la frammentazione dell'habitat.
Tuttavia, è la persecuzione diretta della specie, operata anche illegalmente e con ogni mezzo, che ha accelerato il processo di contrazione dell'areale e ne ha decretato l'estinzione su gran parte del territorio nazionale. Nella Lista Rossa dei vertebrati italiani l'orso bruno alpino risulta in pericolo in modo critico. Tuttavia, la ricolonizzazione spontanea delle Alpi orientali e i ripopolamenti pianificati nel massiccio dell'Adamello accompagnati da una razionale politica di tutela, lasciano sperare una possibilità di ripresa della specie.
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