Il picchio dal becco avorio (Campephilus principalis) è uno degli uccelli più appariscenti degli Stati Uniti: purtroppo è anche uno dei più rari e si teme addirittura che sia estinto. Gli indiani usavano il suo becco e le sue piume per decorare i loro costumi da cerimonia.
Il picchio dal becco avorio viveva originariamente nelle foreste e zone acquitrinose di tutti gli Stati Uniti sud-orientali, da Carolina del Nord a Kentucky, Illinois, Missouri, Arkansas e Oklahoma fino al golfo del Messico e alla Florida, dove se ne trovava il maggior numero. Sempre considerato raro, il picchio dal becco avorio ha subito il massimo declino dalla fine del 1800 al 1915.
Nel 1941 si stimava che ne sopravvivessero solo 24 in cinque località sparse e isolate, e nel 1948 scomparve l'ultima popolazione conosciuta, in una zona di 300 km² in Louisiana, a seguito del taglio della foresta per far posto alle coltivazioni di soia. L'ultimo avvistamento provato con fotografie, in Louisiana, risale al 1972.
Quelli successivi non sono confermati, anche se talvolta si è registrato su nastro il caratteristico richiamo del picchio, e le località non sono note (o vengono tenute segrete per non richiamare curiosi e collezionisti). Questi ultimi hanno avuto la loro parte nella eliminazione della specie da molte località negli ultimi anni del XIX secolo. Il picchio dal becco avorio è protetto dalla legge federale e dalle leggi degli stati in cui vive (o viveva).
Il picchio becco d'avorio (Campephilus principalis) ha fatto la sua ricomparsa dopo che era stato dato "per disperso" dagli esperti che per sessant'anni l'avevano perso di vista. Grazie a un video che ne testimonia la presenza nel bel mezzo del National Wildelife Refuge, oasi dell'Arkansas (Stati Uniti), si è potuto verificare che questo picchio, uno dei più grandi al mondo, svolazza libero e probabilmente ha già nidificato. Il filmato risale all'11 febbraio 2004: tra i rami, sotto gli occhi increduli di un birdwatcher, compare il grosso uccello con la tipica cresta rossa e gli studiosi esultano. L'avevano già soprannominato Sacro Graal per le difficoltà (che credevano insormontabili) a rintracciarlo. Ora è tornato e il governo ha stanziato 20 milioni di dollari per la sua tutela.
Stato di conservazione
Critico
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