1.- Animali africani estinti.
Secondo l’IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) molte popolazioni di alcune specie animali al mondo sono diminuite, o sono in diminuzione, dell’80% entro tre generazioni. Questa è l’ultima tappa prima di dichiarare come estinti questi animali che oggi vivono allo stato selvatico. Altro che protezione della biodiversità quindi.
Si dice estinzione la scomparsa di una determinata specie di organismi viventi: è contrapposta alla speciazione, il processo opposto per cui una nuova specie nasce a partire da una preesistente.
2.- Tigri a rischio: nell'anno internazionale delle biodiversità, il Wwf lancia l'allarme.
Non tutto è perduto, ma ne restano al mondo solo 3200 esemplari.
Nell'anno internazionale delle biodiversità, il Wwf lancia l'allarme sulla possibile estinzione in tempi relativamente brevi delle tigri.
Il meraviglioso felino abita il nostro pianeta da millenni.
Ma sempre più spesso il suo habitat naturale è soggetto ad attacchi da parte dell'uomo: deforestazione, consumo del territorio, inquinamento. Sono una decina i luoghi de mondo dove le tigri sono a forte rischio: dall'India alla Russia, dalla Cina alla Malesia. Ma anche Stati Uniti ed Europa fanno la loro parte. Negli Usa sono oltre cinquemila gli esemplari ospitati in zoo e parchi e tenuti in cattività.
3.- La tigre dell'Amur o tigre siberiana con una popolazione attuale in modesta ripresa dopo un lungo periodo di declino.
La tigre dell'Amur o tigre siberiana (Panthera tigris altaica, Temminck 1844) è una rara sottospecie di tigre, un mammifero carnivoro della famiglia Felidae. La sua popolazione attuale - stabile o in modesta ripresa dopo un lungo periodo di declino - conta alcune centinaia di esemplari diffusi prevalentemente nell'Estremo Oriente russo e, in misura minore, nell'area di confine con la Manciuria e la Corea del Nord.
La tigre dell'Amur si differenzia dalle altre sottospecie di tigre anche per il mantello, dalle tonalità più chiare con strisce di colore marrone scuro invece che nere.
4.- Rettili misteriosi del territorio lariano: tradizioni inerenti rettili misteriosi esistono da sempre ed in ogni luogo.
Tradizioni inerenti rettili misteriosi esistono da sempre ed in ogni luogo, ed anche in Italia esse non mancano. Nel Medioevo si nominavano diverse creature mostruose, una delle quali era il Basilisco. Rettile mostruoso ed ibrido, nasceva da un uovo deposto da un gallo (sì, proprio così) ed in seguito covato da una serpe. Ciò che sgusciava era una sorta di serpentello dotato di zampe da uccello, 2 o 4 alucce, cresta e bargigli tipici dei volatili. Pericolosissimo, poteva avvelenare le acque solo con la sua presenza, oltre ad uccidere uomini ed armenti col potentissimo veleno o semplicemente con lo sguardo o il suo fischio penetrante. Era l’incarnazione del lato oscuro e “malvagio” della natura, che fino all’ '800 era ancora spiegata usando concetti di pura fantasia.
5.- Quante specie di uccelli vivono in Italia?
Sono circa 250 (per l’esattezza 246) le specie sicuramente nidificanti nel nostro Paese. A queste si aggiungono diverse decine di specie svernanti, migratrici o cosiddette “accidentali” (cioè, che capitano raramente nel nostro Paese), per un totale complessivo di oltre 530 specie.
Un numero notevole, che testimonia dell’importanza naturalistica, anche per via dell’avifauna, che ha il nostro Paese.
Una prima importante distinzione da operare è quella relativa alle abitudini “geografiche” degli uccelli. Posto che gli uccelli non conoscono alcun confine politico o amministrativo – e proprio per questo l’efficacia di ogni azione di tutela si misura, il più delle volte, dall’essere coordinata a livello almeno europeo, possibilmente globale – è utile distinguere le specie in nidificanti , migratrici e svernanti,
6.- Animali nordamericani estinti.
Secondo l’IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) molte popolazioni di alcune specie animali al mondo sono diminuite, o sono in diminuzione, dell’80% entro tre generazioni. Questa è l’ultima tappa prima di dichiarare come estinti questi animali che oggi vivono allo stato selvatico. Altro che protezione della biodiversità quindi. Si dice estinzione la scomparsa di una determinata specie di organismi viventi: è contrapposta alla speciazione, il processo opposto per cui una nuova specie nasce a partire da una preesistente.
7.- Animali sudamericani estinti.
Secondo l’IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) molte popolazioni di alcune specie animali al mondo sono diminuite, o sono in diminuzione, dell’80% entro tre generazioni. Questa è l’ultima tappa prima di dichiarare come estinti questi animali che oggi vivono allo stato selvatico. Altro che protezione della biodiversità quindi.
Si dice estinzione la scomparsa di una determinata specie di organismi viventi: è contrapposta alla speciazione, il processo opposto per cui una nuova specie nasce a partire da una preesistente.
8.- Uccelli da proteggere: la conservazione delle specie.
Cosa significa conservazione delle specie? Da un lato, è sinonimo, per l’Italia, di un obbligo di legge. L’articolo 17 della Direttiva Habitat – emanata nel 1992, a diversi anni di distanza dalla Direttiva Uccelli – specifica chiaramente che è compito degli Stati membri fornire una valutazione dello stato di conservazione attuale delle specie e degli habitat.
Come dire, che l’obbligo di conservare – vincolante per quelle specie elencate dalle Direttive comunitarie – si traduce anzitutto nell’obbligo di conoscere. Come emerge dalle singole schede presentate in questo sito, sono ancora moltissimi gli aspetti che meritano un approfondimento.
9.- Uccelli da proteggere: azioni globali.
Correva l’anno 2004. L’Unione Europea si riunisce a Malahide e lancia il famoso “Message from Malahide", che in seguito ispirerà la strategia della stessa Ue in materia di biodiversità. Parallelamente la IUCN – The World Conservation Union, il maggiore network mondiale per la conservazione della natura – lancia il Countdown 2010.
Secondo il network, che riunisce circa 100 Stati, più di 200 agenzie governative e oltre 900 Ong, il 2010 avrebbe dovuto costituire un vero e proprio spartiacque nell’approccio dei singoli Stati alla materia della biodiversità.
10.- ll Varano di Komodo o Drago di Komodo è il più grande sauro vivente.
Il Varano di Komodo o Drago di Komodo (Varanus komodoensis) è il più grande sauro vivente, un rettile che può raggiungere lunghezze superiori ai due metri. Morfologicamente assimilabile a una lucertola di grandi dimensioni, ha la lingua biforcuta, la pelle squamosa tendente all'azzurrognolo, è carnivoro e molto aggressivo.
Questa specie, come suggerisce il nome, vive principalmente sull'isola di Komodo, in Indonesia, e in altri arcipelaghi vicini.
Questo enorme rettile è il più grande quadrupede squamato e misura mediamente 2,5-3 m di lunghezza e arriva a pesare anche 100-135 kg.
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