
Il grande squalo bianco, chiamato anche carcarodonte o talvolta semplicemente pescecane, è un pesce condroitto della famiglia dei Lamnidi. Unico rappresentante vivente del genere Carcharodon, questo squalo è il più grande pesce predatore del pianeta.
È stato Carlo Linneo a dare allo squalo bianco il primo nome scientifico, Squalus carcharias, nel 1758. Sir Andrew Smith gli ha dato quello generico di Carcharodon nel 1833, e nel 1873 il nome generico è stato accorpato a quello scientifico dato da Linneo, diventando così quello attuale di Carcharodon carcharias.
Sostanzialmente cosmopolita. È diffuso particolarmente in acque fredde o temperate tra i 11 e 24 °C, sulla costa o al largo.
È particolarmente presente al largo delle coste meridionali dell'Australia, del Sudafrica, della California, del Messico, del nord-est degli Stati Uniti e nell'isola messicana di Guadalupe, in Nuova Zelanda. È tuttavia possibile trovarlo anche in acque più calde, come ai Caraibi.
Vi sono aree diventate particolarmente interessanti per l'elevato numero di esemplari presenti, come Seal Island in Sudafrica, dove vi è una colonia di decine di migliaia di otarie che attirano numerosi grandi esemplari di squali bianchi e, di riflesso, numerosi turisti che vengono ad ammirarne le predazioni. In un'area del Pacifico tra Bassa California e Hawaii vi è il cosiddetto White Shark Café, ricco di squali bianchi per ragioni tuttora poco chiare.
Usualmente, le dimensioni medie oscillano tra i 4 e i 6 metri, con un peso (per gli esemplari adulti) compreso tra i 1000 e i 1900 kg. Le dimensioni massime sono controverse, anche se può probabilmente arrivare a oltre 7 metri di lunghezza.
Lo squalo bianco è attualmente minacciato e rientra tra le specie protette dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES). Leggi specifiche sono state inoltre deliberate dagli stati di Australia, Sudafrica, Namibia, Israele, Malta, Italia, California, Florida e Nuova Zelanda.
L'Australia ha messo a punto un piano di recupero globale per i grandi squali bianchi presenti nelle sue acqueLe cause della diminuzione degli esemplari consistono nel depauperamento del patrimonio ittico di cui lo squalo bianco si nutre, la pesca accidentale soprattutto in tonnare o spadare, quella a scopo sportivo o mirata alla commercializzazione di denti, pinne o mandibole complete, e la presenza di reti alla deriva.
Come per gli altri squali è oggetto di pesca commerciale a scopo alimentare per la preparazione della zuppa di pinne di squalo anche se non rientra tra le specie privilegiate, e la sua carne non sembra essere particolarmente pregiata.
L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) lo ha inserito nella sua lista rossa classificandolo come vulnerabile, stima effettuata quando si riteneva che lo squalo bianco fosse un animale fondamentalmente stanziale.
Recentemente, però, uno studio dell'Università di Stanford ha evidenziato che lo squalo bianco compie migrazioni fino a 18mila km, per cui ultimamente si ipotizza che spesso sia stato contato più volte uno stesso esemplare. Questo significa che la popolazione di squali bianchi nel mondo è stata finora grandemente sovrastimata e si ipotizza un futuro aggiornamento dello stato di rischio, in quanto il nuovo calcolo proposto dall'università di Stanford ipotizza la presenza di soli 3.500 esemplari in tutto mondo, meno delle tigri.
Stato di conservazione
Vulnerabile
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