Il fenomeno naturale dell'estinzione di una specie è un fenomeno biologico molto lento in un ecosistema equilibrato viene compensato dalla comparsa di specie nuove; si tratta quindi di un fenomeno che non impoverisce la varietà degli
organismi viventi.
Diversa, e per molti versi allarmante, è invece la situazione creatasi negli ultimi 150 anni, a partire dalla Rivoluzione industriale: molte specie sono scomparse e altre rischiano l'estinzione non in seguito a fattori naturali ma per effetto della pressione dell'uomo sull'ecosistema.
Il numero di specie che si sono estinte in questi anni non ha precedenti nella storia biologica. Se la frequenza delle estinzioni dovesse procedere con l'attuale velocità (circa 30.000 specie per anno secondo alcune stime), o se addirittura, come sembra stia avvenendo, dovesse accelerare, il numero delle specie estinte nella prossima decade potrebbe eguagliare e superare quello osservato in occasione delle grandi
estinzioni di massa, l'ultima delle quali, risalente a 65 milioni di anni fa, provocò la scomparsa dei
Dinosauri.
Si teme in sostanza che sia in corso la sesta estinzione di massa nella storia del pianeta. Gli scienziati ritengono inoltre che tutti gli stessi fattori che estinguono gli animali estingueranno lo stesso genere umano. C'è uno spiraglio però: abbiamo il tempo ma, soprattutto, i fondi e la tecnologia per fermare l'estinzione. Ma manca una cosa: la volontà di farlo.
Secondo i dati della
Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) un quarto delle specie di mammiferi e un ottavo di quelle di uccelli sono oggi a rischio di estinzione, così come il 25% dei rettili, il 20% degli anfibi e il 30% dei pesci. Tra i paesi in cui vi sono più uccelli e mammiferi minacciati figurano la Cina, il Brasile, l'India e il Perù. La percentuale di specie minacciate è minore negli
artropodi, nei
molluschi e negli altri gruppi di invertebrati. Gli anfibi soffrono molto i danni all'ambiente e per questo il loro declino è una delle dimostrazioni dell'incapacità del pianeta di mantenere gli attuali livelli di biodiversità.
In tutto il mondo sono in atto numerosi tentativi per cercare di evitare l'estinzione dei nostri parenti più prossimi, le
scimmie antropomorfe: secondo le Nazioni Unite, infatti, a Gorilla,
Oranghi,
Scimpanzé e
Bonobo resterebbero pochi decenni prima dell'estinzione, in natura o totale.
Classificazione delle specie a rischio.
La classificazione delle specie in pericolo è fatta dagli esperti
IUCN (l'organizzazione che si occupa di catalogare le specie in pericolo) dividendo le specie in 8 gruppi. 5 di essi fanno capire che la specie è molto minacciata:
- Estinto (EX): una specie è estinta quando non si può dubitare che l'ultimo individuo è morto.
- Probabile estinto (PE): non si avvistano da tempo individui della specie nel suo areale storico (non ufficiale IUCN)
- Estinto in natura (EW): una specie è estinta in natura quando sopravvive solo con individui coltivati (vegetali), allevati in cattività o con popolazioni al di fuori dell'areale originale.
- In pericolo critico (CR): una specie è in pericolo critico quando uno dei seguenti criteri è soddisfatto:
- Riduzione significativa della specie (nell'ordine dell'80%)
- Distribuzione del 1600 ridotta di più dell'85% o con pochissimi (2-5) nuclei all'interno dell'areale originario tutti a potenziale rischio di estinzione
- Consistenza della popolazione inferiore a 250 individui adulti ma fortemente fluttuante o in rapido declino
- Consistenza della popolazione inferiore a 100 individui adulti
- Probabilità di estinzione del 50% nelle prossime tre generazioni.
- In pericolo (EN) una specie è in pericolo quando uno dei seguenti criteri è soddisfatto:
- Riduzione della specie del 55-79%
- Distribuzione del 1600 ridotta del 50-84% o con pochi gruppi (6-10) tutti a rischio di estinzione
- Consistenza della popolazione inferiore ai 2500 individui ma fortemente fluttuante o in rapido declino
- Popolazione al di sotto dei 1000 individui maturi
- Probabilità di estinzione del 20% nelle prossime cinque generazioni.
- Vulnerabile (VU) Una specie è vulnerabile quando uno dei seguenti criteri è soddisfatto:
- Riduzione della specie del 25-54%
- Distribuzione del 1600 ridotta del 40% circa
- Consistenza della popolazione inferiore agli 11000 individui ma fortemente fluttuante o in rapido declino
- Popolazione al di sotto dei 2500 individui maturi
- Probabilità di estinzione del 10% nei prossimi 100 anni.
Specie in pericolo critico o già estinte in natura.
- Picchio imperiale, Campephilus imperialis
- Pomarea whitneyi
- Petrello nero delle Mascarene, Pterodroma aterrima
- Sula di Tasmania, Sula tasmani
- Sula di Abbott, Sula abbotti
- Grifone del Bengala, Gyps bengalensis
- Tordo grande di Kauai, Myadestes myadestinus
- Gufastore di Christmas, Ninox natalis
- Aquila delle Filippine o Aquila delle Scimmie, Pithecophaga jefferyi
Specie in pericolo.
- Pinguino degli Antipodi, Megadyptes antipodes
- Pinguino delle Galapagos, Spheniscus mendiculus
- Takahè, Porphyrio hochstetteri
- Chasiempis sandwichensis
- Petrello di Madera, Pterodroma madeira
- Petrello di Brau, Pterodroma baraui
- Petrello di Phoenix, Pterodroma alba
- Cormorano delle Galapagos, Phalacrocorax harrisi
- Kiwi maculato minore, Apteryx owenii
- Kiwi maculato maggiore, Apteryx haastii
- Casuario di Bennet, Casuarius bennetti
- Casuario uniappendicolato Casuarius unappendiculatus
- Otarda Otis tarda
- Fagiano di Reeves, Syrmaticus reevesii
- Pinguino saltaroccie, Eudyptes chrysocome
- Eudipte beccogrosso, Eudyptes pachyrhynchus
- Pinguino delle Snares, Eudyptes robustus
- Eudipte della Nuova Zelanda, Eudyptes schlegeli
- Pinguino dalla fronte dorata (Eudyptes chrysolophus).
- Pinguino di Humbdolt, Spheniscus humboldti
- Myiagra inquieta
- Crypturellus kerriae
- Albatro urlatore, Diomedea exulans
- Albatro codacorta, Phoebastria albatrus
- Albatro marezzato, Phoebastria irrorata
- Albatro piedineri, Phoebastria nigripes
- Albatro testagrigia, Thalassarche chrysostoma
- Albatro di Buller, Thalassarche bulleri
- Albatro fuligginoso, Phoebetria fusca
- Ossifraga, Macronectes giganteus
- Tuffetto del Madagascar, Tachybaptus pelzelnii
- Cormorano del Capo, Phalacrocorax capensis
- Cormorano di Socotra, Phalacrocorax nigrogularis
- Cormorano di riva africano, Phalacrocorax neglectus
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