I cormorani sono bellissimi uccelli marini endemici delle isole Galapagos e sono gli unici insieme ai pinguini che non volano.
I loro antenati che giunsero nell'arcipelago dell'Ecuador probabilmente erano in grado di volare, ma quando raggiunsero le isole non trovarono predatori nelle acque vicino alla costa rocciosa dove si nutrivano.
Il cormorano delle Galàpagos si sta estinguendo. È una delle specie di cormorani più grandi; presenta un piumaggio soffice, ricco di piccole piume.
Le penne delle ali sono ridotte e si presentano distanziate una dall'altra; sono completamente inutilizzabili ai fini del volo oppure come elementi propulsori da utilizzare nel nuoto sott'acqua come avviene per le altre specie di cormorani.
La colorazione generale del piumaggio appare bruno scura. Il cormorano attero delle Galápagos è un buon nuotatore e si tuffa e nuota per cercare il cibo costituito da gamberi, polpi, pesci, ecc. Facendo ciò è purtroppo capitato a qualche esemplare di incappare nelle reti da pesca e di rimanerne pertanto intrappolato.
Il problema di eventuali incidenti con le reti da pesca costituisce un elemento di preoccupazione per la tutela di questa interessantissima specie che è estremamente vulnerabile a causa della sua incapacità di volo e per la ridotta distribuzione, limitata alle coste di due sole isole dell'arcipelago delle Galápagos e cioè Fernandina e Isabela.
Questa specie preferisce nidificare in piccole colonie piuttosto che in colonie ampie come avviene per la gran parte delle altre specie di cormorani; tali colonie possono avere pochi nidi. Quelle osservate da Hal Harrison a Point Espinoza sull'isola di Fernandina ad esempio erano una di cinque e l'altra di quattro nidi.
I nidi sono collocati lungo la zona costiera dell'isola, su suolo lavico con la presenza di molto guano, e sono costituiti da una sorta di cumulo di alghe e guano secco. Entrambi i sessi partecipano all'incubazione delle uova ed allo svezzamento dei piccoli nati. I genitori si danno da fare per proteggere i piccoli dal caldo sole equatoriale soprattutto delle ore di punta, e quando i nidiacei li stimolano con un colpettino sul becco, rigurgitano il cibo, offrendolo loro.
Le prime fasi del corteggiamento tra i due sessi avvengono in acqua mentre le successive hanno luogo sul terreno. La coppia si tuffa e nuota dando luogo ad una sorta di danza acquatica durante la quale i due uccelli nuotano uno vicino all'altro, giungendo a toccarsi i colli mentre nuotano, ponendosi quasi sulla superficie dell'acqua per scuotere a turno le ali.
Il soffice piumaggio di questo cormorano gli consente di restare immerso per periodi abbastanza lunghi in cerca di cibo lungo i fondali rocciosi oceanici.
Come per tutte le altre specie di uccelli dell'arcipelago, il cormorano delle Galápagos non sembra aver paura dell'uomo e non riesce difficile avvicinarne uno a distanza estremamente limitata. La speranza di chiunque abbia a cuore un rapporto armonico con il mondo della natura è che questi tranquilli e fiduciosi animali possano continuare a popolare le coste del meraviglioso arcipelago sudamericano.
Le popolazioni di questo cormorano sono state studiate in particolare dall'ornitologo M. P. Harris che già nel 1974 pubblicò sulla nota rivista di conservazione ambientale, Biological conservation, il censimento completo della popolazione della specie nella sua area di distribuzione. Sopravvivono ancora tra le 700 e le 800 coppie di questo falacrocoracide.
Questi esemplari si riproducono in piccole colonie e hanno abitudini fortemente sedentarie; infatti anche dopo la riproduzione le coppie ed i giovani nati restano sul posto. Considerata l'estensione delle coste dell'isola Fernandina e di quelle della parte occidentale di Isabela dove la specie è presente, si può affermare che il cormorano delle Galápagos è presente su circa 363 chilometri di costa in queste due isole.
Purtroppo non è presente in nessun altro luogo al mondo, dal che si può dedurre la vulnerabilità della rara popolazione dell'arcipelago e la particolare tutela e protezione cui deve essere sottoposta. Ovviamente la specie, come tutte le altre che abitano queste "isole incantate", definite anche un laboratorio vivente dell'evoluzione naturale, è protetta dalla legge e dall'istituzione del parco nazionale delle Galápagos.
Al momento attuale i pericoli che possono condizionare la sopravvivenza di questa specie derivano soprattutto dall'utilizzo delle reti di cui abbiamo già accennato, usate per la cattura delle aragoste. In un articolo apparso sulla rivista Animal Kingdom della prestigiosa New York Zoological Society, nel 1978, lo studioso Hal H. Harrison, che ha scritto diverse guide da campo per il riconoscimento degli uccelli degli Stati Uniti, ha definito il cormorano attero delle Galápagos come un essere che Lewis Carroll poteva immaginare nel suo Alice nel paese delle meraviglie.
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