Sebbene il tonno rosso sia l'animale marino simbolo del Mediterraneo, questa specie è a rischio di estinzione.
Questo splendido animale è annoverato tra i pesci più grandi e più preziosi dal punto di vista economico.
A causa del suo valore economico, il tonno rosso è stato pesantemente vittima della pesca illegale praticata soprattutto nelle sue zone di riproduzione e in generale in tutto il Mediterraneo.
I tonni passano da una fase erratica, durante la quale si muovono in piccoli gruppi poco densi, composti di pesci della stessa taglia, per poi riunirsi, in gruppi più fitti, durante la fase gregaria, che coincide con l'inizio della stagione riproduttiva.

In questo momento i tonni migrano verso le aree di riproduzione in banchi numerosi. Nuotano velocemente e possono raggiungere velocità prossime agli 80 km/h. Le migrazioni dei tonni passano sempre dagli stessi luoghi e perciò sono ampiamente prevedibili, consentendo l'installazione di impianti fissi di pesca che prendono il nome di tonnare.
A causa della pesca intensiva è a rischio di estinzione e rientra nella lista rossa di Greenpeace, che segnala le specie marine più sensibili sconsigliandone il consumo.
In data 5/1/2011 un tonno rosso da 432 chili è stato venduto all'asta del mercato del pesce di Tokyo per 300.000 euro.
Predatori.
È preda di grandi squali, soprattutto della famiglia Lamnidae (come lo squalo bianco), ed anche di grandi cetacei. Il suo peggior nemico, comunque, è l'uomo.

Questo pesce ha un'enorme importanza commerciale e viene insidiato con una miriade di tecniche, come la tradizionale mattanza nella tonnara, le reti da circuizione, i palamiti e la fiocina. I pescatori sportivi lo catturano a traina o a drifting (pesca con esche naturali a barca ferma).
La sua carne è molto ricercata, in special modo dai giapponesi per preparare il sashimi ed il sushi. Data la scarsità della materia prima ed il suo prezzo, solo poche aziende artigianali usano le carni del tonno rosso per la conserva sott'olio tradizionale.
A volte viene sostituito con specie congeneri, come il più economico e meno pregiato tonno pinna gialla . Le sue carni sono molto nutrienti (100 grammi di parte edibile contengono il 23,3% di proteine e il 4,9% di grassi). La parte più pregiata è la cosiddetta ventresca, prodotta con la regione attorno alla cavità addominale del pesce.

Questo splendido animale è annoverato tra i pesci più grandi e più preziosi dal punto di vista economico.
A causa del suo valore economico, il tonno rosso è stato pesantemente vittima della pesca illegale praticata soprattutto nelle sue zone di riproduzione e in generale in tutto il Mediterraneo.
I tonni passano da una fase erratica, durante la quale si muovono in piccoli gruppi poco densi, composti di pesci della stessa taglia, per poi riunirsi, in gruppi più fitti, durante la fase gregaria, che coincide con l'inizio della stagione riproduttiva.
In questo momento i tonni migrano verso le aree di riproduzione in banchi numerosi. Nuotano velocemente e possono raggiungere velocità prossime agli 80 km/h. Le migrazioni dei tonni passano sempre dagli stessi luoghi e perciò sono ampiamente prevedibili, consentendo l'installazione di impianti fissi di pesca che prendono il nome di tonnare.
A causa della pesca intensiva è a rischio di estinzione e rientra nella lista rossa di Greenpeace, che segnala le specie marine più sensibili sconsigliandone il consumo.
In data 5/1/2011 un tonno rosso da 432 chili è stato venduto all'asta del mercato del pesce di Tokyo per 300.000 euro.
Predatori.
È preda di grandi squali, soprattutto della famiglia Lamnidae (come lo squalo bianco), ed anche di grandi cetacei. Il suo peggior nemico, comunque, è l'uomo.
Questo pesce ha un'enorme importanza commerciale e viene insidiato con una miriade di tecniche, come la tradizionale mattanza nella tonnara, le reti da circuizione, i palamiti e la fiocina. I pescatori sportivi lo catturano a traina o a drifting (pesca con esche naturali a barca ferma).
La sua carne è molto ricercata, in special modo dai giapponesi per preparare il sashimi ed il sushi. Data la scarsità della materia prima ed il suo prezzo, solo poche aziende artigianali usano le carni del tonno rosso per la conserva sott'olio tradizionale.
A volte viene sostituito con specie congeneri, come il più economico e meno pregiato tonno pinna gialla . Le sue carni sono molto nutrienti (100 grammi di parte edibile contengono il 23,3% di proteine e il 4,9% di grassi). La parte più pregiata è la cosiddetta ventresca, prodotta con la regione attorno alla cavità addominale del pesce.
Stato di conservazione
In pericolo
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1 Commenti
La necessità di evitare l'estinzione della specie permette di ricercare un'alternativa in cinque pesci simili al tonno rosso:
RispondiEliminala Lampuga: è una specie migratoria, dalla carne apprezzata e ben pagata, diffusa nelle acque tropicali e subtropicali di Atlantico, Pacifico ed Indiano, ma è presente anche nel Mar Mediterraneo. La sua popolazione raddoppia in pochi mesi e sopporta quindi meglio del tonno la pesca commerciale.
la Palamita - diffusa nel Mar Mediterraneo e nell'Oceano Atlantico, ha carni ottime ideali anche per essere conservate sott'olio come quelle del tonno rosso. Non essendo molto richiesta sul mercato, è possibile trovare numerosissimi esemplari
il Tombarello - dall'aspetto simile al tonno, il tombarello è presente sulle coste europee affacciate all'Atlantico e in gran numero nel Mediterraneo. Rispetto alla lampuga, cresce meno rapidamente ma la sua non alta richiesta sul mercato permette a questa specie di sopportare egregiamente la pesca commerciale.
il Tonnetto striato - è una specie cosmopolita in tutti i mari temperati e caldi, non molto presente nel Mar Mediterraneo. A differenziarlo dal tonno rosso sono le striature scure sul dorso, dalle quali prende il nome. La sua popolazione raddoppia in tempi medi, rendendolo adatto alla pesca commerciale.
il Tonno alletterato - è una specie molto diffusa nel Mediterraneo e nell'Atlantico. ha una forte somiglianza con tombarelli e giovani tonni rossi ma, a differenza dei "cugini", i suoi ritmi riproduttivi sono abbastanza alti. Le sue carni sono ottime, simili a quelle del tonno ma va consumato sempre cotto perché potrebbe contenere il parassita Anisakis.