Animali a rischio estinzione nel 2025: orsi polari e ghiaccio marino.

Orsi polari

Gli orsi polari dipendono dal ghiaccio marino per catturare le loro prede.

Si avventano sulle foche quando emergono dagli sfiatatoi e le inseguono mentre si crogiolano al sole, ma il ghiaccio si sta sciogliendo con il riscaldamento climatico.

Gli orsi polari e la riduzione del ghiaccio marino.

I tredici inverni dal 2012 hanno visto le tredici estensioni di ghiaccio più piccole mai registrate dai satelliti. 

Le stagioni di caccia si stanno accorciando e per ogni settimana di ghiaccio persa negli inverni artici, gli orsi polari perdono circa 7 kg di grasso.

Un solo nemico, l'uomo.

L’orso polare è un predatore alfa e come tale ha pochissimi nemici; solo i cuccioli, quando indifesi, possono essere attaccati da altri predatori. L’unico vero nemico che ha è l’uomo. 

L’uomo caccia l’orso polare per la carne e la pelliccia; inoltre, è la causa del riscaldamento globale, l’evento climatico che sta innalzando la temperatura media globale e causando il disgelo dell’artico.

 Non certo una passeggiata per i giganti che lo abitano!

Vulnerabile nella Red List dell’UICN.

L’orso polare è classificato come “Vulnerabile” nella Red List dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. Questo significa che non se la sta passando proprio benissimo.

Proviamo a fare due conti: quanti orsi polari sono rimasti?

Al momento, la popolazione degli orsi polari è stimata tra i 22mila e i 31mila esemplari. Questo significa che l’estinzione non è a rischio immediato ma il WWF conferma che l’orso polare nella Baia di Hudson ha già subito una riduzione del 30% fra il 1987 e il 2017.

Negli ultimi 40 anni sono andati persi oltre 2 milioni di km2 di ghiaccio e nel 2050 potremmo assistere a estati artiche completamente prive di ghiaccio. Se non facciamo niente per fermare il cambiamento climatico, in 35 anni potremmo perdere il 30% degli orsi polari.

Inoltre, salvare l’orso polare significa proteggere anche tutte le specie che si trovano più in basso nella catena alimentare ma che condividono con lui il fragile habitat.

Dove vivono gli orsi polari?

orso polare


Gli orsi bianchi vivono nei paesi che circondano il circolo polare artico: Canada, Russia, Stati Uniti (in Alaska), Groenlandia e Norvegia. Durante la stagione invernale, le temperature nell’Artico si aggirano generalmente intorno a -34°, e possono arrivare fino -69°. Anche la temperatura dell’acqua è gelida, raggiungendo fino a -2°, il punto di congelamento dell’acqua di mare.

L’orso polare è un grande nuotatore, capace di raggiungere fino ai 10 chilometri orari di velocità. Usa le sue zampe anteriori per pagaiare e quelle posteriori come timone. È noto che questi orsi siano in grado di nuotare per più di 100 km senza sosta.

Gli orsi polari si stanno estinguendo? 

Ad oggi la popolazione di orsi polari è stimata tra i 22mila e 31mila esemplari, il 60% dei quali si trovano in Canada. Ma diversi studi concordano sul rapido declino che potrebbe portare alla scomparsa di circa un terzo dell’attuale popolazione entro il 2050-2055.

Il WWF sostiene infatti che:

Di anno in anno la “casa” dell’orso polare si riduce sempre più velocemente per colpa del riscaldamento globale: a gennaio l’estensione dei ghiacci artici era del 10% al di sotto della superficie rilevata in passato, secondo i rilevamenti della National Snow and Ice Data Center (NSIDC) che utilizza misurazioni satellitari. Si tratta complessivamente di almeno 1,36 milioni di chilometri quadrati sotto la media delle rilevazioni 1981-2010 (in genere attestata sui 13 milioni di kmq complessivi) e il mese di febbraio si sta concludendo con un ulteriore flessione rispetto alla media. Entro i prossimi 35 anni rischiamo di perdere il 30% della popolazione di orso artico finora stimata tra i ghiacci artici, un messaggio che il WWF lancia alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Orso polare che si celebra il 27 febbraio.


La riduzione dell’habitat di questo magnifico mammifero è uno dei tanti segnali che il Pianeta sta lanciando sul cambiamento climatico e che colpisce una specie simbolo messa a dura prova. Gli scienziati hanno diviso la popolazione totale di orsi polari in 19 unità o sottopopolazioni: secondo le stime gli orsi sono complessivamente tra i 22.000 e i 31.000 esemplari (molte aree non sono state ancora esplorate) ma gli ultimi dati forniti dal gruppo degli specialisti dell’orso bianco polare dell’IUCN mostrano che tre delle sottopopolazioni sono già in declino e che esiste un alto rischio stimato di futuro declino vista la velocità di riduzione del ghiaccio marino.


Minacciato dal riscaldamento globale – che scioglie la banchisa e che lo spinge a cercare cibo in territori abitati – l’orso bianco è diventato però anche l’ago della bilancia su questioni strettamente economiche. Lo scorso 4 novembre la Corte Federale si è trovato a dover stabilire le nuove quote di caccia all’orso nella regione di Nunavik, in Canada.  E al Ministro dell’Ambiente Catherine McKenna e alle organizzazioni internazionali come il WWF – che denunciavano le condizioni di sofferenza degli animali – hanno risposto le popolazioni indigene della zona, gli Inuit.

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2 Commenti

  1. Gli orsi polari sono in grave pericolo di estinzione, principalmente a causa del cambiamento climatico e della conseguente perdita del loro habitat, il ghiaccio marino, che utilizzano per cacciare, spostarsi e riprodursi.

    Il riscaldamento globale scioglie questo ghiaccio marino, costringendo gli orsi a trascorrere più tempo sulla terraferma, dove è difficile trovare cibo a sufficienza, il che può portare alla fame. Altre minacce includono i conflitti con l'uomo dovuti alla riduzione del loro habitat, alla caccia e al commercio di parti di orso polare e alla distruzione delle loro tane a causa delle attività industriali.

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    1. Nelle aree in cui i conflitti tra uomo e orso sono frequenti, vengono implementate misure come l'uso di droni, recinzioni e odori per scoraggiare gli orsi.

      Un nuovo studio ha scoperto che, a causa del cambiamento climatico, gli orsi polari trascorrono meno tempo sul ghiaccio marino, il che li porta a digiunare più a lungo, perdere peso e avere meno cuccioli.

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