
Il 2 aprile del 1979 è un giorno fondamentale per la tutela degli uccelli nel continente europeo. Dopo un difficile lavoro di studio, redazione, negoziati, il Consiglio delle Comunità Europee adottò la
Direttiva 79/409/CEE , semplicemente detta
Uccelli.
Si tratta, ancora oggi, dello strumento più importante a livello comunitario per la conservazione diretta dell’avifauna, il punto di riferimento per le leggi e i regolamenti degli Stati membri.

Alla Direttiva Uccelli faranno seguito, a distanza di poche settimane, due importanti Convenzioni, sottoscritte da Paesi di tutto il mondo ma per le quali il ruolo svolto dall’Europa risulterà molto importante: la Convenzione di Bonn sulle specie migratrici, sottoscritta il 29 giugno 1979, e la Convenzione di Berna sulla vita selvatica e gli habitat naturali, del settembre 1979.
Sebbene non specificamente dedicate agli uccelli, queste due Convenzioni contribuiranno a rafforzare quella rete di norme e regole utile a definire il sistema generale di protezione della natura (e dunque anche degli uccelli) a livello europeo e internazionale.
Nel 1992 vede invece la luce la seconda grande direttiva naturalistica: la
Direttiva 92/43/CEE , che va a completare il quadro già delineato con la direttiva Uccelli, ampliando l’opera comunitaria di conservazione agli habitat naturali, alla fauna e alla flora, cioè all’intero patrimonio di biodiversità custodito nel continente europeo.
La Direttiva Habitat avrà inoltre il merito di segnare la nascita di un altro grande strumento per la conservazione della biodiversità comunitaria: la Rete Natura 2000, con la sua rete di ZPS e SIC/ZSC.
Ultimo tassello, in ordine di tempo, nell’impegno europeo per la conservazione degli uccelli e della biodiversità è la Strategia dell’Unione Europea per la Biodiversità, approvata dalla Commissione europea il 3 maggio 2011.
La Strategia individua 6 obiettivi per la tutela della natura nel continente e, riporta la data del 2020 come termine per arrestare la perdita di biodiversità. Un termine evidentemente mancato, il che però deve spingere a rilanciare e rafforzare l’impegno europeo, a livello istituzionale, politico, sociale, culturale, per la difesa degli uccelli e della biodiversità.
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog: