Il cavallo di Przewalski anche noto come pony della Mongolia, è il parente più prossimo, tra quelli attualmente esistenti, del cavallo domestico (Equus ferus supsp. caballus).
Poljakov la descrisse come una specie a sé stante, tant'è che le diede il nome di Equus przewalskii. Tuttavia, più recentemente, si è si è stabilito trattarsi di una sottospecie, denominata Equus ferus przewalskii (il mondo scientifico, comunque, è ancora diviso circa la corretta classificazione).
Il cavallo di Przewalski e quello domestico, nonostante la differenza di cromosomi (64 per quello domestico e 66 per il Przewalski) sono i due unici equidi a potersi incrociare dando alla luce ibridi fertili.
Il cavallo di Przewalski.
Finché esistevano in natura si nutrivano di erba e altre vegetazioni della steppa e delle pianure, nelle zone della Mongolia occidentale e del nord della Cina.
Nel ventesimo secolo la popolazione selvatica ha iniziato a subire un forte calo, fino a scomparire verso la fine degli anni ’60. Nel 1967 fu avvistato l’ultimo branco, mentre nel 1969 l’ultimo esemplare.
Questo calo venne causato perlopiù dalla caccia, poiché si credeva che il muco che si formava nella sua gola grazie alla clorofilla potesse curare una determinata malattia diffusa in quel periodo.
Altri motivi furono la riduzione dell’habitat, l’incrocio con razze di cavalli domestici, una serie di inverni particolarmente rigidi, e l’impossibilità di trovare fonti d’abbeveraggio che venivano riservate all’allevamento del bestiame.
Stato di conservazione.
In pericolo.
Storia.
Il cavallo di Przewalski prende il nome dal generale russo Nikolaj Prževal'skij (1839-1888), che fu anche esploratore e naturalista. La forma Przewalski corrisponde alla traslitterazione polacca del nome russo (peraltro d'origine polacca).
Prževal'skij fu il primo a descrivere, nel 1881, questo cavallo, durante una spedizione da lui stesso guidata e volta proprio a trovare tracce certe di questo animale, del quale, fino ad allora, si avevano solo poche notizie confuse. Intorno al 1900, Carl Hagenbeck ne catturò alcuni esemplari, poi ceduti a diversi zoo del mondo.
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Habitat.
In Mongolia, la popolazione allo stato brado subì, a causa di diversi fattori, un forte calo durante il XX secolo, fino a scomparire del tutto negli anni sessanta: l'ultimo branco fu avvistato nel 1967 e l'ultimo esemplare allo stato brado nel 1969.
Le spedizioni successive non hanno più trovato traccia dell'animale. Una delle principali cause dell'estinzione del cavallo di Przewalski allo stato selvatico fu la caccia: grazie alla clorofilla presente nell'erba, infatti, nella gola del cavallo di Przewalski si forma un muco particolare, denso e verde, che si pensava potesse curare una malattia particolarmente diffusa all'epoca dell'estinzione di questo animale dalla Mongolia.
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