Secondo l’IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) molte popolazioni di alcune specie animali al mondo sono diminuite, o sono in diminuzione, dell’80% entro tre generazioni. Questa è l’ultima tappa prima di dichiarare come estinti questi animali che oggi vivono allo stato selvatico. Altro che protezione della biodiversità quindi.
Esistono centinaia di specie animali che rischiano la vita, ma non si tratta soltanto di specie minori. Molto spesso questi animali sono molto conosciuti perché si vedono negli zoo, nei documentari, e delle volte anche nei cartoni animati. Abbiamo provato a racchiudere le 10 specie maggiormente in pericolo in questa presentazione, ma essi sono soltanto una piccola parte delle specie che possono svanire per sempre già nei prossimi anni.
Leopardo Amur: (foto sopra) storicamente si trovava nel nord-est della Cina e nella penisola coreana, ma oggi è solo in una piccola zona orientale della Russia, e (forse) nella provincia cinese del Jilin. La causa principale della sua scomparsa è la caccia per la sua pregiata pelliccia. Oggi la caccia al leopardo è severamente limitata, ma questo non è abbastanza, visto che è in progetto un oleodotto che taglierebbe direttamente il loro habitat, limitandone le risorse necessarie a sopravvivere.
Axolotl: spesso chiamato “il pesce camminatore del Messico” è simile alla salamandra e vive negli antichi canali d’acqua di Città del Messico. Le minacce all’Axolotl risalgono al 17 ° secolo, quando il sistema idrico della città ha cominciato ad essere trascurato, dato che venivano scaricate le acque reflue. La minaccia principale è oggi l’ulteriore degrado di questo condotto.
Rinoceronte nero: tra il 1970 ed il 1992, il 96% della popolazione del rinoceronte nero è stata uccisa per le pregiate corna, utilizzate nella medicina tradizionale cinese e per i pugnali nello Yemen. 3 mila esemplari sono rimasti oggi in tutta l’Africa sub-sahariana.
Alligatore cinese: è una delle razze più piccole di coccodrilli, ed ora grazie alla distruzione del suo habitat dovuta alla conversione delle zone umide per l’agricoltura, è una delle più piccole popolazioni tra le specie selvatiche. Meno di 130 esemplari restano vivi oggi.
Lupo rosso: si tratta di una delle specie più a rischio, visto che oggi esistono in tutto il mondo solo 100 esemplari allo stato selvatico. Questa è comunque una buona notizia, perché nel 1980 l’animale è stato dichiarato estinto quando gli ultimi 17 esemplari sono stati presi in cattività per la reintroduzione in regioni remote della Carolina del Nord. La principale minaccia per il lupo rosso è la perdita di habitat, perché le foreste vengono trasformate per l’agricoltura.
Rinoceronte di Giava: diffuso nel sud-est asiatico, ora vive solo in una piccola zona di Giava. Una piccola popolazione (10 esemplari) vive nel Parco Nazionale di Cat Tien in Vietnam. La principale minaccia è la caccia al suo corno e parti del corpo per uso medicinale. Ulteriori minacce provengono dalla perdita dell’habitat da disboscamento. La popolazione di rinoceronti di Giava è così piccola che una malattia potrebbe facilmente distruggere l’intera specie.
Antilope Saiga: uno degli animali più caratteristici al mondo, l’antilope Saiga vive nelle secche zone delle steppe e nelle praterie semi-desertiche dell’Asia centrale. Dopo un primo momento in cui è stata messa in pericolo dal bracconaggio Sovietico, oggi è una specie protetta che conta circa un milione di unità. Il degrado degli habitat è oggi il maggior pericolo.
Tigre Siberiana: la tigre siberiana è il più grande dei sei superstiti di sottospecie di tigre in pericolo. Essa vive nell’Asia centrale perché le popolazioni occidentali si sono già estinte nel corso del XX secolo, a causa della perdita di habitat e della persecuzione per le pelli e le parti del corpo per l’uso nella medicina tradizionale che ancora oggi rimangono le significative minacce per i pochi superstiti.
Silky Sifaka: vive solo nel nord-est del Madagascar, la Silky Sifaka è uno dei 25 primati più a rischio al mondo, con rapporti tra i livelli di popolazione più bassi (circa 1000 individui). Le principali minacce provengono sempre dalla perdita dell’habitat a causa della conversione dei terreni per l’agricoltura.
Orangotango di Sumatra: vive nel sud-est asiatico. Dopo essere stato presente in larga parte del Continente, oggi è limitato all’isola di Sumatra, dove si trova di fronte estreme pressioni da perdita di habitat. Negli ultimi 20 anni l’80% del suo habitat è stato eliminato a causa della ricerca dell’oro, dal disboscamento e dall’agricoltura (soprattutto le piantagioni di palma da olio). Gli incendi boschivi del 1997 e il 1998, hanno spazzato via fino ad un terzo della popolazione. Sebbene esistano programmi di conservazione, con le percentuali attuali di declino, si pensa che le popolazioni selvatiche dell’orangotango di Sumatra potrebbero estinguersi allo stato selvatico nel 2010. Sì, proprio il prossimo anno.
Fonte: TreeHugger
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