Un tempo piuttosto comune in tutta l’area euroasiatica, questo uccello è ora abbastanza raro e – come altre specie che dipendono da questi ambienti – ha sofferto in modo particolare per l’intensificazione delle pratiche agricole. In Italia l’Ortolano è nidificante e migratore: lo svernamento avviene nell’Africa subsahariana, a nord del 5° parallelo.
Generalmente, la presenza dell’Ortolano è associata alla disponibilità di alberi sparsi e a regioni temperate o calde, con buon irraggiamento solare e ridotte precipitazioni.
Nel vecchio continente, la vita dell’ortolano appare legata in modo inscindibile alle aree aperte coltivate, sia in pianura che in collina, ove vi sia abbondanza di alberi e cespugli.
Porzioni di incolto, muretti, margini rocciosi, occasionalmente cespugli nei pressi del bosco sembrano costituire il sito ideale per la costruzione del nido.
Piuttosto elegante nel piumaggio, questo uccello si distingue per la testa grigia – con sfumature verdastre – mentre le bande giallastre sulla gola fanno da contrasto con un dorso bruno-rossiccio.
Giallastro è anche il ventre, particolarmente evidente nel maschio, mentre la femmina presenta colorazioni in generale più opache. Dalla dimensione media di poco superiore ai 16 cm, questo passeriforme nidifica in Italia soltanto dai primi di maggio quando fa ritorno dai lontani quartieri di svernamento.
Uccello tendenzialmente granivoro, durante la nidificazione affianca a una dieta composta in gran parte da semi e bacche, insetti e altri invertebrati, le cui larve appaiono fondamentali per l’allevamento dei pulcini. Piuttosto rara è la sua presenza in aree eccessivamente umide. Ancora più difficile è scorgerlo nei pressi di aree urbane, “habitat” accuratamente evitati da questa specie.
Tra le specie simili, l’Ortolano si distingue per le forme snelle, le dimensioni ridotte, il piumaggio particolarmente variegato con le tipiche striature grigie e giallastre sul capo, più scure sul dorso, per il resto bruno. Grande migratore, giunge sui nostri cieli a primavera inoltrata: il nido, costruito spesso nei pressi di un cespuglio, contiene circa 5 uova, mentre i pulcini vengono alimentati con prelibate larve di insetti. Per il resto dell’anno, l’Ortolano si accontenta invece, in prevalenza di bacche e semi.
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